Fotografare oggetti in vetro con un unico punto luce

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Il metodo più semplice per mettere in risalto degli oggetti in vetro, con o senza liquidi, è quello di utilizzare la tecnica della retroilluminazione.

Questa tecnica permette innanzitutto di evitare fastidiosi riflessi, problema assai fastidioso per questa tipologia di oggetti, e al contempo di rendere ben definita la forma degli elementi che si vogliono fotografare.

In pratica la tecnica consiste nel porre il soggetto/i su una superfice rialzata (tavolino ad esempio) e ad una certa distanza da una parete di sfondo, parete che, a seconda delle esigenze può essere di vari colori (per questo si possono ad esempio utilizzare dei cartoncini colorati) e comunque preferibilmente di superfice liscia ed uniforme (una superfice irregolare renderebbe un effetto rustico che potrebbe tornare utile in alcuni casi).

A questo punto possiamo pensare al punto luce che varrà posizionato in basso dietro al soggetto rivolto verso la parete di sfondo. In pratica come da schema seguente.

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Ovviamente distanza e potenza possono variare secondo le necessità. Per il primo parametro, più il punto luce è vicino allo sfondo più l’illuminazione sarà dura e il fascio di luce ristretto. Per la potenza, dipende della tipologia di luce utilizzata e dai parametri di scatto.

Personalmente utilizzo unita flash per questo tipo di scatti, in particolare un Nikon SB600 comandato via CLS (Creative Lighting System). Di seguito alcuni esempi della suddetta tecnica applicata ad oggetti statici.

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In particolare per quest’ultima immagine riporto una ripresa con un’angolazione che evidenzia la presenza del flash.

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Oltre al flash si posso utilizzare punti luce fissi come faretti o luci alogene. Il vantaggio del flash è che permette di bloccare l’azione con una potenza di luce contenuta. E’ infatti il lampo a congelare l’azione e non l’otturatore della fotocamera che può rimanere aperto anche per più di un secondo. Bloccare l’azione direttamente con la fotocamera, ipotizziamo con un tempo di circa 1/4000sec, richiederebbe una potenza di luce non indifferente.

Ecco alcuni esempi di tecnica di retroilluminazione dove il flash ha bloccato il movimento del soggetto (click sulle immagini per ingrandirle)

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Ovviamente si possono utilizzare punti luce aggiuntivi per illuminare parti del soggetto che devono essere necessariamente evidenziate.

Contenuto e immagini © Mario Tarello. Scrivi un commento o contattami per eventuali richieste o maggiori informazioni.




6 commenti


  • Bravo Mario! Ottima spiegazione per una tecnica semplice ma efficace di still life.

    Ciao
    Francesco

    04.03.2011
  • [...] il movimento del liquido. La tecnica di illuminazione e il set sono gli stessi descritti in questo tutorial, abbiamo quindi un punto luce sulla parete di sfondo e la fotocamera perpendicolare al soggetto, un [...]

    27.04.2011
  • Paolo

    Ottimo tutorial, questo come gli altri!
    Avrei una domanda: quali materiali hai utilizzato o consiglieresti per lo sfondo e la base in cui hai appoggiato gli oggetti?

    01.03.2012
    • Grazie Paolo. Per lo sfondo ho usato una semplice parete, idealmente sarebbe meglio una parete liscia e priva di imperfezioni. Per il piano di appoggio ho usato principalmente del plexiglass, ce ne sono di diversi tipo, dal bianco al trasparente.

      01.03.2012
  • Paolo

    Grazie per la celere risposta, mi sa che mi attrezzo nel tentativo di provare ad emularti!

    02.03.2012
  • barbara

    ciao io ho una nikon 3100 vorrei provare a fare questi scatti :-) con il vetro. mi puoi dire le impostazioni migliori per la macchina….. se puoi grazie bellissime foto

    03.06.2019

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